Il latte di mandorla è un tipo di bevanda da sempre considerato estremamente utile per l’organismo ed anche decisamente pregiato, dalla produzione on banale e questo fattore continua a condizionare il prezzo. Di contro è un alimento assolutamente duttile per vari regimi alimentari, allo stesso tempo sono molte le fonti che evidenziano un impatto positivo anche verso il colesterolo.
Naturalmente il latte di mandorla non è vero latte, in quanto non deriva da alcun tipo di mammifero ma per l’appunto dalle mandorle, il “succo” ottenuto tramite la spremitura dei semi (che sono in realtà delle drupe) unito ad una progressiva aggiunta di acqua. Questo procedimento è abbastanza complesso ma permette di ottenere un prodotto di qualità.
Cosa è il latte di mandorla
Il sistema infatti viene chiamato infusione a freddo ed è cambiato molto nel corso dei secoli con l’industrializzazione, però mantiene un processo abbastanza simile a quello antico. Il “succo” ottenuto dalle mandorle è di colore bianco, opaco e ricorda vagamente il latte vaccino, ha però un apporto molto simile per certi versi al latte vero, non mantenendo alcune problematiche.
Non essendo vero latte, quello di mandorla è banalmente considerabile privo di lattosio quindi rientra nei cibi effettivamente adatti a chi ha una intolleranza congenita nei confronti di questi elemento. Ma il latte di mandorla da cosa è esattamente composto? Quasi tutto il contenuto è assimilabile ad acqua, mentre l’elemento che è maggiormente presente oltre all’acqua è costituito dall’apporto lipidico.
Impatto sull’organismo
Questo identifica sostanzialmente i grassi, ma quelli della mandorla sono soprattutto “grassi buoni”, come gli Omega 6, che rientrano nella categoria di quelli naturalmente presenti nel nostro sistema circolatorio. E’ un elemento quindi molto utile che aiuta la ricostruzione cellulare e quindi la capacità di rinnovamento di questi ultimi elementi.
- Quasi il 25 % della composizione eccezion fatta per l’acqua è costituito da calcio
- Questo assieme alla vitamina A e la vitamina D contribuiscono alla salute delle ossa
Infatti la vitamina D si occupa di fissare il calcio accumulato anche da cibo e bevande nel sistema osseo, va ribadito però che i sali minerali presenti ed assimilati da prodotti vegetali è meno impattante di quello proveniente dalle presenze di prodotti animali, quindi lo stesso quantitativo di calcio presente nel latte “vero” ed in quello di mandorla non ha la stessa efficacia.
Grazie all’amadina e ad un buon contenuto di fibre il latte di mandorla è effettivamente utile per contrastare il colesterolo cattivo. L’amadina infatti reagisce sulla stimolazione del fegato che ha il compito di sviluppare una buona quantità di quello “buono”.
Attenzione però, non tutte le bevande definite latte di mandorla lo sono davvero, molte presentano quantitativi anche importanti di zuccheri aggiunti.